Adolescenti, che cos’è “l’abbuffata alcolica”

Autore: Redazione

1 Ago 2023 - Articoli, News (, , , )

Adolescenti, che cos’è “l’abbuffata alcolica”

Lo chiamano “Binge Drinking”, il consumo di alcol in modo compulsivo che porta velocemente all’ubriacatura. È sempre più praticato dai ragazzi. Ma perché? E che rischio comporta? E più di tutto: cosa possono fare gli adulti per i giovani? Intervista allo psicologo e psicoterapeuta della Casa del Giovane di Pavia Simone Feder.

Che cos’è il Binge Drinking?

Consumo di alcol in modo compulsivo che porta velocemente all’ubriacatura. È uno stile di consumo di alcool maggiormente utilizzato dai giovani alla ricerca di sensazioni forti e immediate. L’obiettivo non è il gustare ma lo sballo da raggiungere nel più breve tempo possibile.

Quanti ragazzi lo praticano?

Che quello dell’alcol sia un problema serio e per il quale è imperativo fare qualcosa lo dicono oggettivamente i dati ISTAT 2022 sul consumo in Italia: nel 2020, il 49,4% dei ragazzi e il 44,4% delle ragazze di età̀ compresa tra 11 e 25 anni ha consumato almeno una bevanda alcolica nel corso dell’anno. Sono aumentate del 19,7% le femmine tra i 21 e 25 anni che hanno consumato alcolici lontano dai pasti e del 40,5% le binge drinker (comportamento d’abuso di alcol consistente nel bere almeno 5 drink nell’arco di poche ore). I binge drinker tra gli 11 e i 25 anni sono quasi 1 milione. Il quadro dei 36 milioni di consumatori di alcol in Italia – 20 milioni gli uomini e 16 le donne, pari al 77% dei maschi e al 56% delle femmine – è ricco di dettagli. Dieci milioni e mezzo di italiani sopra i 18 anni hanno bevuto alcol quotidianamente. Tra i consumatori a rischio, preoccupano soprattutto i giovani (circa 1.370.000 tra 11 e 25 anni, di cui 620.000 minorenni), le donne (circa 2,5 milioni, in crescita dal 2014, con punte massime di consumatrici a rischio del 29% tra le minorenni 16-17enni), gli anziani (2,6 milioni, di cui uno su 3 e quasi una su 10 over65 sono a rischio: eccedono su base quotidiana e consumano fuori pasto).Spiccano i 3,5 milioni di binge drinker, soprattutto maschi di tutte le età (83.000 sono minori). Anche qui si registra una diminuzione in direzione dei livelli del 2020, ma non per le donne che sono stabili, senza alcun accenno dunque al calo dei consumi tesi all’intossicazione. Inoltre, i consumatori dannosi di bevande alcoliche sono stati 750.000, anche qui in diminuzione rispetto agli 830.000 del 2020. Tuttavia a decrescere sono ancora una volta gli uomini ma non le donne (Istituto superiore sanità marzo2023).

Come legge questa tendenza? Perché i giovani fanno sempre più abuso di alcol? 

Di Binge drinking si parla da diversi anni, è un’usanza, uno stile di consumo che è ormai entrato nella normalità per molti giovani in cui la ricerca dell’eccesso resta una cifra di comportamento costante. Lo dicono anche le nostre indagini del progetto Selfie con il centro Semi di Melo. L’obiettivo è sempre quello di stordirsi, staccarsi dalla realtà e affrontare così i momenti difficili.  Negli anni il ricorso all’alcol è aumentato mentre diminuisce l’età dei giovani che lo utilizzano fino all’ubriacatura. Resta una sostanza socialmente accettata, nonostante il divieto di somministrazione ai minori raramente rispettato all’interno degli esercizi commerciali ma anche nelle famiglie stesse.

Che risposta cercano in questa sostanza?

Cercano una risposta ad un malessere che spesso si portano dietro senza riuscire ad etichettare con un nome preciso e senza avere gli strumenti adatti per affrontarlo in modo funzionale. È sempre più diffusa nei giovani la necessità di spegnere per non essere travolti dal loro malessere che non sanno gestire e di cui faticano a parlare alle figure di riferimento.

Cosa fare per loro?

È sempre più importante che il mondo adulto si metta all’ascolto dei ragazzi, lo conosca e impari a capirne i codici e il linguaggio. I giovani chiedono spazi e contesti relazionali in cui trovare sane alternative al bar o alla piazza, luoghi in cui possano sentirsi partecipi di una collettività e portatori di proposte importanti. Stare con loro e condividere esperienze, offrire loro la possibilità di farne provando la bellezza di diventare protagonisti della propria vita credo sia oggi la necessità primaria.