Immaginare il futuro, costruire un percorso
Autore: Redazione
6 Ago 2021 - Articoli (adolescenza, futuro, strumenti)

Quando chiediamo ai nostri ragazzi di immaginare il futuro, dobbiamo essere sicuri di aver fornito loro gli strumenti giusti per riuscirci. Viviamo in una società complessa, ricca di stimoli e opportunità, ma è necessario imparare a orientarsi per scegliere bene. Gli studenti della terza media, già prima di concludere l’anno, sono invitati a prendere una delle prime decisioni significative della vita: “in quale scuola proseguire il mio cammino?”
Quello che sembra semplice è, in realtà, uno degli interrogativi che più mette in crisi i pre-adolescenti, già pieni di domande sull’avvenire. Genitori e insegnanti hanno un grande ruolo: accompagnare studenti e studentesse in un percorso di conoscenza di sé, un’esplorazione delle proprie attitudini e passioni.
Ecco alcune domande per avviare una riflessione utile insieme:
– Quali sono le tue materie preferite e le materie in cui sei più bravo/a? (non è detto coincidano!)
– Quali competenze e abilità ti piacerebbe migliorare? Per quale motivo?
– Dopo aver frequentato le scuole superiori vorresti lavorare subito o continuare a studiare?
– Quanto conta per te il parere della famiglia o le scelte dei tuoi amici? Ti senti condizionato/a?
Anche il passaggio dalle scuole superiori all’università, o direttamente al mondo del lavoro, presenta le sue incognite specifiche, caratterizzate oggi più di ieri da una profonda incertezza relativa alla precarietà economica e sociale. Bisogna, quindi, essere comprensivi di fronte ai dubbi e alle paure degli adolescenti in merito alla realizzazione personale futura.
Avere fiducia è fondamentale, ma è anche importante analizzare al meglio la realtà, specie se l’obiettivo è concretizzare davvero i buoni propositi con un solido percorso di crescita.
Immaginare il futuro… è quasi un lavoro
Cercare un lavoro è diventato un lavoro, così come capire cosa studiare.
Tutto evolve rapidamente, ciò che in questo momento sembra una scelta appropriata, domani può rivelarsi obsoleta, poco funzionale. Ecco perché il nostro consiglio è quello di adattarsi ai tempi, ma con buonsenso: stare al passo sì, ma seguendo personalità e inclinazioni individuali.
Inutile intestardirsi sulle materie umanistiche se si ha maggiore interesse per i numeri.
Dannoso mettere da parte l’amore per la musica, se suonare è l’attività che rende più felici.
Gli adolescenti sono sensibili, intuitivi, ma hanno anche bisogno di essere sostenuti, guidati, in modo responsabile e senza proibizioni eccessive. Accade spesso, infatti, che un genitore sia tentato, in base alle aspirazioni che nutre, di indirizzare il figlio o la figlia verso una determinata scuola (mostrando, così, indifferenza per i suoi desideri); oppure, a volte, è l’insegnante a non cogliere e valorizzare in modo adeguato il talento di alcuni studenti (sminuendo le loro capacità).
I ragazzi, si sa, guardano oltre, mentre gli adulti tendono a creare etichette, a ingabbiare: immaginare il futuro, invece, richiede apertura, sperimentazione, confronto continuo.
Proviamo a familiarizzare con i nuovi strumenti di ricerca: gli annunci di lavoro, per esempio, sono stati ampiamente superati dal networking e dal recruiting sulle piattaforme social. Orientare i ragazzi nella selezione delle fonti informative (influencer compresi) sarebbe un grande passo avanti nella promozione di un dialogo costruttivo, oltre che una via di conoscenza e comprensione reciproca tra 2 mondi, distanti ma paralleli.